Un percorso riservato a sole ragazze e persone non binarie, svolto nello spazio pubblico della città, di notte, come gesto di riappropriazione di luoghi e tempi preclusi. La regista brasiliana Carolina Bianchi propone un’azione pubblica performativa come risposta alla violenza di genere. Un progetto che vuole esplorare forme e strategie di alleanze transfemministe, nell’ottica di nominare e rinforzare i codici di una possibile sorellanza, opposti a quelli della fratellanza, che così spesso opera come meccanismo di protezione di impunità rispetto alle forme di violenza di genere, dalle più sottili alle più brutali.

In questo percorso popoliamo alcune strade con i rumori delle nostre storie. Come succederebbe se immaginassimo uno scenario in cui la paura si trova dall’altra parte?

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